Nel 1849 F. Dostoevskij fu condannato a morte per partecipazione a società segreta con scopi sovversivi. Lo zar Nicola I commutò la condanna a morte in lavori forzati a Omsk in Siberia. Dopo quattro anni fu lasciato libero e i iniziò un lungo viaggio tra le capitali europee; fra il 1868 al 1869 si fermò a Firenze e concluse “L’Idiota”.
“Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive.” FEDOR M. DOSTOEVSKIJ (1821-1881)
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