In una lettera del 19 maggio 1877, rispondendo ad un aspirante letterato che gli aveva chiesto consigli su come costruire la propria carriera, Dostoevskij ricordava così gli esordi:
Anch’io come voi, forse sin dall’età di sedici anni, ero turbato dallo stesso pensiero, ma ero in qualche modo convinto che presto o tardi avrei fatto il mio ingresso in campo, dunque (me lo ricordo bene) non mi angustiavo troppo.
Quanto poi al posto che avrei occupato nella letteratura, esso mi era indifferente: nel mio animo ardeva un fuoco nel quale credevo, e di ciò che ne sarebbe uscito non mi curavo troppo…
(da “Dostoevskij, Tolstoj e la battaglia per la “parola nuova” di Raffaella Vassena)
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