Tolstoj, uno dei più grandi pacifisti della storia russa, non si era sempre attenuto al principio dell’amore per la pace. Fu l’esperienza della guerra a cambiarlo: lo scrittore partecipò alla difesa di Sebastopoli durante la guerra di Crimea (1853-1856) e a una campagna militare per l’assoggettamento dei popoli caucasici. In seguito a questi avvenimenti Tolstoj giunse al rifiuto assoluto di qualsiasi uccisione, e di conseguenza alla negazione di molte delle istituzioni sociali esistenti, tra cui anche la chiesa e lo stato.
(http://it.rbth.com/cultura/2014/08/26/quando_la_letteratura_incontra_la_guerra_32425)
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