… Giovane, non dimenticare la preghiera. In essa, se è sincera, fa capolino ogni volta un nuovo sentimento, e in questo anche un nuovo pensiero, che tu prima ignoravi e che ti riconforterà; e tu comprenderai che la preghiera è un’educazione.
Ricordati ancora di ripetere in te tutti i giorni, e ogni qual volta puoi: Signore abbi pietà di quanti sono oggi comparsi dinnanzi a Te. Perché ad ogni ora, ad ogni istante migliaia di uomini terminano la loro vita su questa terra e le anime loro si presentano al Signore, e quanti di essi lasciano la terra solitariamente, all’insaputa di tutti, nella tristezza e nell’angoscia, perché nessuno li piange e nemmeno sa se abbiano vissuto o no!
Ora può darsi che dall’estremo opposto della terra si innalzi al Signore la tua preghiera per la pace di un altro, benché tu non abbia conosciuto affatto lui, né lui te. Come si intenerirà la sua anima, quando, comparsa trepidante dinnanzi al Signore, sentirà in quell’attimo che c’è chi prega per lei, che è rimasto sulla terra un essere umano che ama lei pure.
E Dio vi guarderà entrambi più benignamente; se tu stesso infatti hai avuto tanta pietà dell’altro, quanta più ne avrà Egli, che di misericordia e di amore ne ha infinitamente più di te? E gli perdonerà in grazia tua.
Fëdor Michajlovic Dostoevskij dal libro “I fratelli Karamazov”
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