Ciò che maggiormente e in modo violento ci investe e ci turba, dinnanzi ai brutali fatti di San Pietroburgo, è il consueto problema dell’uomo e cioè la sua assomiglianza con la bestia, con il male.
Sorge spontanea la domanda, immortale e medesima, che valore ha l’uomo? E’ solo carne da macello, ammasso di cellule avulse da ogni senso? Oppure è qualcosa di altro, di misterioso, di assoluto di sacro?
Ora, il dubbio persiste sempre di più.
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