… Si, è vero! Quella testa che creava, che viveva della vita superiore dell’arte, che aveva preso coscienza e si era abituata alle sublimi esigenze dello spirito, ebbene quella testa è già stata tagliata via dalle mie spalle. E’ rimasta la memoria e le immagini da me create, ma non ancora realizzate.
Queste immagini mi bruceranno come piaghe aperte, è vero! Ma in me è rimasto il cuore, è rimasta quella stessa carne e sangue che può sempre amare e soffrire, desiderare e ricordare, e questa è ancora vita.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
(lettera al fratello Michail)
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