Dove mai ho letto che un condannato a morte, un’ora prima di morire, diceva o pensava che, se gli fosse toccato vivere in qualche luogo altissimo, su uno scoglio, e su uno spiazzo cosí stretto da poterci posare soltanto i due piedi, –
avendo intorno a sé dei precipizi, l’oceano, la tenebra eterna, un’eterna solitudine e una eterna tempesta, e rimanersene cosí, in un metro quadrato di spazio, tutta la vita, un migliaio d’anni, l’eternità, – anche allora avrebbe
preferito vivere che morir subito? Pur di vivere, vivere, vivere! Vivere in qualunque modo, ma vivere! […]È un vigliacco l’uomo!… Ed è un vigliacco chi per questo lo chiama vigliacco.
F. Dostoevskij – Delitto e castigo
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