… Fedor racconta al fratello i giorni drammatici vissuti nella fortezza di Omsk: “ pulci, pidocchi, scarafaggi in quantità incredibile, cibo insufficiente, freddo di giorno e di notte, lavoro massacrante … Non starò a dirti quel che è successo in questi quattro anni della mia anima, delle mie convinzioni, della mia intelligenza e del mio cuore. Ma il continuo concentrarmi su me stesso , unico rifugio dove potevo sfuggire a quell’amara realtà , ha portato i suoi frutti. Adesso nutro molte aspirazioni e molte speranze…”
“Tu non ci crederai, ma c’erano dei caratteri profondi, forti, stupendi, e che gioia mi dava scoprire l’oro sotto la rude scorza… Quante storie di vagabondi e di briganti…Mi basteranno per volumi interi”
(lettere al fratello, F. Dostoevskij)
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