Condannato a morte

… Bacia tua moglie e i bambini. Ricordami loro continuamente; fa’ in modo che non mi dimentichino. Forse, un giorno, ci incontreremo pure! Fratello, prenditi cura di te stesso e della tua famiglia, vivi calmo e con cautela. Pensa al futuro dei tuoi figli. … Vivi positivamente. Non ho mai avuto prima una tale, sana abbondanza di vita spirituale come quella che opera adesso in me. Ma il mio corpo resisterà? Non lo so…

(Estratto dalla lettera scritta da Dostoevskij a suo fratello Mikhail il giorno in cui Fëdor venne condannato a morte, il 22 dicembre 1849)

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