No Guerra!

“In certi casi, se non addirittura in tutti (tranne forse le guerre intestine), la guerra è un processo per mezzo del quale appunto con il minor spargimento di sangue, con il minore strazio e il minor dispendio di forze si raggiunge la tranquillità internazionale e si instaurano, almeno approssimativamente, dei rapporti per quanto è possibile normali tra le varie nazioni. (…)

È piuttosto la pace, una pace prolungata, a trasformare gli uomini in bestie e a renderli feroci, e non la guerra. (…) Una guerra combattuta per un nobile fine, per l’emancipazione degli oppressi, per un’idea disinteressata e santa: questo genere di guerra purifica l’aria infetta dai miasmi che vi si sono accumulati, risana l’anima, scaccia la vergognosa viltà e l’indolenza, dona e chiarisce l’idea alla cui realizzazione è chiamata questa o quella nazione. Tale guerra rinvigorisce ogni singola anima con la coscienza del suo sacrificio, e lo spirito dell’intera nazione con la coscienza della reciproca solidarietà e dell’unità di tutte le membra che compongono la nazione”.

(F. Dostoevskij “Diario di uno scrittore”, 1876. “Il sangue versato è salvifico?”)

Nel 1877 la Russia dichiarò guerra alla Turchia. Oltre ai motivi politici, in questa guerra era presente anche un’idea elevata: in Russia essa viene considerata come un tentativo di aiutare con spirito di fratellanza i bulgari e i serbi, oppressi dai turchi. Alla vigilia della guerra e durante il primo anno di combattimenti Dostoevskij pubblicò il suo “Diario di uno scrittore”, nel quale raccolse molte riflessioni sulla guerra e sulla politica europea più in generale.

Quest’opera pubblicistica scritta un secolo e mezzo fa presenta sorprendenti somiglianze con le analisi politiche che appaiono oggi sulla rete, per il suo fervore, la nettezza dei giudizi e la passione per i pronostici e le previsioni. Prima dell’entrata in guerra ufficiale, Dostoevskij considera la possibilità di una guerra non dichiarata, combattuta da forze volontarie: un evidente parallelo con la situazione attuale nel Sud-Est dell’Ucraina.

(http://it.rbth.com/cultura/2014/08/26/quando_la_letteratura_incontra_la_guerra_32425)

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