Oltre la morte

… Temo che tu sia venuto in qualche maniera a conoscenza della nostra condanna a morte. Dalle finestre del cellulare, mentre venivano portati alla piazza d’armi Semionov, vidi una folla di gente. Forse la notizia si raggiunse e tu soffristi per me. Ora sarai sollevato da questa mia relazione. Fratello! Non sono triste, o depresso. La vita è la vita ovunque, vita in noi stessi, non in ciò che è fuori di noi. Ci sarà qualcuno vicino a me, ed essere un uomo tra la gente e restare un uomo per sempre, non essere triste né cedere a causa di qualunque sfortuna possa capitarmi, questa è vita; questa è la missione della vita. Ho capito questo. Questa idea è entrata nella mia carne e nel mio sangue. Sì, è vero! La testa che creava, viveva con la vita più alta dell’arte, che aveva compreso e si era abituata ai bisogni più alti dello spirito, quella testa è già stata mozzata dalle mie spalle. Le rimangono la memoria e le immagini create da me, ma che in me non più si incarnano. Mi lacereranno, è vero! Ma rimane in me il mio cuore e la stessa carne e lo stesso sangue, che possono anche amare, soffrire e desiderare, per ricordare, e questa, dopotutto, è vita. On voit le soleil! Ora, addio, fratello! Non rattristarti per me!

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