“Mio marito, Fedor Dostoevskij…”

 

…Sì, la sua Anna. Di cognome fa Snitkina, ha venticinque anni in meno di Dostoevskij e da quell’autunno in poi diventerà l’ombra dello scrittore, il suo punto di riferimento, l’unico contatto con il mondo di cui Fedor si fiderà sempre. E parte sempre da quell’autunno “Dostoevskij, mio marito” le memorie di Anna, da poco edite in Italia da Castelvecchi. Quattordici anni, quattro figli, sei romanzi raccontati in prima persona. Dal 1866, appunto, fino al giorno della morte dello scrittore. Un resoconto privato che Anna scelse di far diventare pubblico per un solo motivo: salvaguardare la memoria del marito. Perché le biografie di Dostoevskij sono un genere letterario a parte, apparso subito dopo la morte dello scrittore. E spesso hanno gettato cattiva luce sul genio della letteratura russa dell’800…

(http://it.rbth.com/cultura/2014/07/28/mio_marito_fedor_dostoevskij_32103)

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